Chiamato del contatto perché il massaggio si avvale di manovre e sfioramenti lenti, ma profondi, avvolgenti e delicati con la funzione di creare un “contatto” con la cliente in grado di apportare beneficio sia al corpo, modellandolo per mezzo dei drenaggi intensi, sia al sistema psichico rilassando le tensioni muscolari con un effetto energizzante e tonificante.
Il massaggio si esegue con creme, oli ed essenze profumate con proprietà specifiche a seconda del risultato voluto, ad esempio la melissa ha effetto rilassante ed aiuta a sciogliere le tensioni per lo più psichiche , è un’essenza che viene utilizzata anche nell’aromaterapia per curare mal di testa e cefalee. Per un massaggio più energico, invece, adatte sono le essenze di pino che aiutano a sciogliere le tensioni muscolari e le contratture regalando piacevoli sensazioni di benessere su tutto il corpo.
Le principali manovre
Questo massaggio si avvale di manovre leggere che aumentano di intensità gradualmente. Bisogna tener presente che il ritmo veloce delle mani induce un aumento del tono muscolare, mentre un ritmo lento e profondo ha effetto analgesico e rilassante.
– Sfioramento
Il massaggio inizia e termina con gli sfioramenti aventi lo scopo, attraverso scivolamenti avvolgenti delle mani, di tranquillizzare e rilassare la cliente.
E’ opportuno utilizzare entrambe le mani contemporaneamente per conferire continuità alla manovra, il distacco totale della mano dal corpo comporta l’interruzione dell’energia che si crea tra massaggiatore e cliente.
– Sfregamento
E’ una manovra simile agli sfioramenti, la differenza sta nell’intensità e nella forza applicata, la pressione più decisa ha un effetto diretto sulla circolazione linfatica e venosa. E’ opportuno appoggiare tutta la mano sul corpo della cliente.
– Distensioni
Le distensioni si effettuano con gli avambracci completamente poggiati sul corpo della cliente, hanno la funzione di sciogliere tensioni e contratture muscolari.
– Drenaggio
Si effettua a mani alterne stimolando il sistema linfatico con lo scopo di aumentare la diuresi e permettere l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
Consigli generali
Ogni persona è diversa e presenta esigenze differenti. L’operatore dovrà adattarsi in ogni caso alla costituzione fisica e al temperamento del paziente.
L’unica caratteristica che andrebbe sempre applicata in tutti i soggetti indistintamente, è quella di iniziare il massaggio in modo dolce e terminare allo stesso modo per garantire, oltre al beneficio fisico, il rilassamento mentale.
E’ un massaggio elettivo in quanto, grazie alla sua particolarità, consente all’operatore di trattare il corpo umano nella completa globalità e di affrontare contemporaneamente più problematiche sia di portata meramente estetica che salutistica.
La sua esecuzione si basa su movimenti lenti, profondi, leggermente pressori, di tipo rotatorio ma anche incisivo, quando occorre. Ne risulta un moto armonioso e cadenzato delle mani che si muovono in modo sincrono quasi musicale.
I suoi effetti biologici sono così schematizzati:
Sulla Cute
Azione diretta: esfoliazione e spremitura dei dotti ghiandolari.
Azione riflessa: iperemia, aumento della temperatura, diuresi.
Sull’apparato connettivale
Si ha modificazione dell’elasticità e dell’imbibizione tessutale, con effetti sulla circolazione, e stimolazione sul tono- trofismo tissutale, e sui riflessi neuro vegetativi.
Sull’apparato vascolare
Azione diretta: spremitura vasale – capillare: arteriolare, venosa e linfatica.
Azione riflessa: vasodilatazione distrettuale in sede di massaggio, e a distanza.
Sull’apparato muscolare
Azione trofica:
L’autrice, che ha studiato praticato, e insegnato, questo massaggio, ha evidenziato che la tensione elastica del tessuto connettivale sottocutaneo si modifica progressivamente durante l’esecuzione delle manovre in corso di trattamento.
Nei casi di ipolipodistrofia (disturbo nutrizionale del tessuto con aumento di liquidi) distrettuale l’impasto drenante esercitato in modo corretto, porta ad una riduzione volumetrica degli adipociti, alla riduzione degli abnormi accumuli di grasso e degli edemi che infiltrano il connettivo, allo scioglimento dei noduli “cellulitici”, con la conseguente ricostituzione di un normale aspetto della cute.
Tutto ciò è maggiormente riscontrabile, “in associazione a prodotti i cui principi funzionali siano mirati all’inestetismo”, in soggetti con stasi venosa degli arti inferiori e con presenza di alterazione del microcircolo con abnorme permeabilità capillare, edema interstiziale, e del tessuto adiposo; iperplasia (alterazione) del reticolo periadipocitario, scompaginamento degli adipociti, fibroplasia con formazione dei tipici noduli.
Nel soggetto normale si evidenziano di solito due tipi di spostamenti:
- Un primo spostamento superficiale fra la cute e i tessuti sottocutanei;
- Un secondo spostamento, più ampio tra i tessuti sottocutanei e muscolari.
In condizioni fisiologiche, durante l’esecuzione del massaggio, la cute scivola liberamente sui piani sottostanti e si ha un sollevamento di una plica cutanea (come un’onda) davanti alle dita che scorrono; se invece si riscontra un aumento di tensione, si forma a livello cutaneo, un maggior numero di pieghe irregolari per direzione e distribuzione che oppongono una certa resistenza alla progressione delle dita.
Con il massaggio si percepisce inoltre una maggiore aderenza della cute ai piani sottostanti.
Si nota un incremento termico indotto dall’effetto riflessogeno, che è inizialmente limitato alla zona trattata, ma che progressivamente si estende a tutto il corpo.
Il massaggio ha quindi un effetto di vasodilatazione evidente, rappresentato da un aumento della temperatura corporea, detto iperemia.
Esaminando l’azione del Linfodrenaggio Plasmante nei vari distretti tessutali: si rileva la sua influenza sulla cute, di cui provoca l’esfoliazione dello strato corneo e la spremitura dei dotti ghiandolari.
Il trofismo e l’imbibizione del tessuto connettivo sono stimolati, sia dall’azione del massaggio, che dall’associazione di cosmetici professionali, formulati con sostanze funzionali, opportunamente mirate.
L’azione plasmante, in fine, ha il ruolo di permettere all’operatore di plasmare la massa in modo fisiologico ed armonioso.
L’azione del Linfodrenaggio Plasmante sul sistema venoso e linfatico può essere così schematizzata: vasodilatazione dei capillari superficiali, aumento del flusso ematico, accelerazione del flusso linfatico, venoso, aumento della diuresi, rimozione dei cataboliti del tessuto connettivo e muscolare, prevenzione delle fibrosi.
Il massaggio Vodder o drenaggio linfatico manualeregolarizza e decongestiona il flusso linfatico, stimola la circolazione e porta ossigeno alle cellule. In pratica: dentro il nostro corpo scorre la linfa, liquido incolore, che ha la funzione di filtrare le impurità del sangue, le scorie.
Quando la circolazione linfatica rallenta o si blocca, le tossine si accumulano e creano gonfiori e infiammazioni, spesso dolorosi.
Un po’ di storia:
Nel 1936 il Dr. E. Vodder presentò il metodo all’Esposizione Salute Internazionale di Parigi.
Egli notò che i suoi pazienti con infiammazioni avevano ghiandole linfatiche dure e gonfie; manipolando dolcemente queste zone si smaltiva il gonfiore accelerandone la guarigione.
In Italia giunse nel 1974.
A cosa serve:
Il massaggio Vodder o drenaggio linfatico manuale (DLM) è utile al trattamento:
Ustioni: il trattamento aiuta a migliorare l’aspetto della cicatrice e cerca di ristabilire l’ossigenazione dei tessuti.
Cicatrici: il drenaggio linfatico manuale interviene con esito favorevole durante il processo di cicatrizzazione, sia esso normale o patologico. I movimenti di DLM favoriscono la soluzione dell’edema e l’arrivo di materiale plastico. La terapia, del tutto indolore, accellera il processo di eliminazione dei detriti cellulari che potrebbero inibire o ritardare il processo di cicatrizzazione.Il trattamentocon DLM delle cicatrici va iniziato precocemente
Menopausa e sindrome premestruale: il DLM riduce la ritenzione di liquidi e riequilibra l’attività del colon, caratteristiche di queste fasi della vita di una donna.
Colon pigro: (stipsi, alterazioni del ritmo intestinale)
Difese immunitarie: il DLM aumenta le difese naturali dell’organismo agendo sulla stimolazione della produzione dei linfociti, le cellule che ci proteggono da virus e batteri
Cellulite: una delle indicazioni per cui è più conosciuto. Elimina l’ edema (ovvero la componente liquida) che costituisce la parte più evidente del problema.
Strappi muscolari
Dopo lo sport: elimina l’ eventuale acido lattico formato.
La coppettazione è una tecnica antichissima che, nel corso dei secoli, ha saputo rinnovarsi e perfezionarsi tanto che, utilizzata già ai tempi di Ippocrate e poi dai Cinesi, è oggi inserita come pratica per rigenerare il corpo in alcune Spa.
Essa consiste nell’applicazione sulla pelle della persona trattata di coppette simili a vasetti di yogurt o tazze di vetro, bambù o ceramica creando un effetto “ventosa” che tiene il contenitore incollato al corpo. L’applicazione può durare dai 5 ai 20 minuti e produce come effetto un’alterazione dei flussi energetici del corpo mediante una stimolazione della circolazione sanguigna e linfatica. La coppettazione si può quindi considerare una terapia “riflesso-stimolante” poiché sfrutta i principi della medicina tradizionale cinese agendo sulle cosiddette zone riflesse. Tramite essa è possibile ripristinare l’equilibrio e ristabilire la funzionalità dell’organo o dell’apparato in disarmonia.
La teoria degli “Umori”
La coppettazione rientra nella categoria delle terapie “devianti” cui fanno parte tutte quelle metodiche antiche che si sono conservate fino ai nostri giorni nella medicina popolare e vengono tuttora utilizzate in naturopatia. Si basano sull’antico concetto degli umori secondo cui tutte le funzioni dell’organismo sono regolate da quattro “umori” che devono restare in equilibrio per garantire la salute della persona e sono:
- il sangue
- il flemma
- la bile gialla
- la bile nera
In caso di squilibrio, si può intervenire con le coppette in modo da disperdere gli umori in eccesso, attraverso la pelle, o indirizzandoli verso organi di riferimento sfruttando i percorsi linfatici.
La moxibustione è una pratica della medicina tradizionale cinese che, avvalendosi della combustione di una particolare specie erbacea (l’artemisia volgare) permette di curare diverse patologie e ristabilire l’equilibrio energetico dell’organismo. In questa guida sono descritte le caratteristiche e le indicazioni terapeutiche della moxibustione, riportando anche il parere della scienza a riguardo e le controindicazioni relative alla pratica.
CHE COS’È E COME FUNZIONA LA MOXIBUSTIONE
La moxibustione, detta anche moxaterapia o terapia moxa, è una terapia appartenente alla medicina tradizionale cinese che prevede la combustione di un particolare tipo di erba che presenta effetti benefici sull’organismo. Il termine moxa deriva dal vocabolo giapponese mogusa (=“moxa”) che significa letteralmente “bruciare l’erba”. Questo tipo di trattamento si colloca in un posto di primo piano nel panorama medico non solo della Cina, ma anche dei sistemi di cura tradizionali di altri paesi asiatici come Giappone, Corea, Tibet, Vietnam e Mongolia. La moxibustione è una terapia di origine antichissima, che viene citata già a partire dal II secolo a.C. in testi medici specializzati. In cinese la tecnica della moxibustione è nota con il termine Jiu.
L’erba impiegata nella moxaterapia è l’artemisia comune (Artemisia vulgaris), che viene raccolta, fatta seccare per almeno due anni e triturata sino ad ottenere un composto di consistenza ed aspetto lanuginoso, la moxa. Questa specie di polvere è nota come “lana di moxa” o “lana di artemisia”. L’utilizzo dell’artemisia triturata può avvenire da solo, oppure in associazione con l’agopuntura o vari tipi di massaggio.
Come si usa il bastoncino:
Occorre precisare che il bastoncino di moxa in genere viene fornito dal medico agopuntore, ma può essere anche acquistato presso le farmacie che vendono prodotti cinesi (di solito erbe o aghi per agopuntura).Il bastoncino viene acceso ad un’estremità fino a ottenere una brace incandescente (non la fiamma) e quindi viene avvicinato alla cute nel punto di agopuntura terapeuticamente significativo, ( nel nostro caso nel corso lavoreremo sui punti del piede!)
Il bastoncino viene tenuto alla distanza di circa 2-3 cm. dalla pelle fino ad avvertire una piacevole sensazione di calore.
Questa in genere si intensifica progressivamente fino a un punto oltre il quale comincia a diventare spiacevole; si allontana allora di colpo il bastoncino, per poi riavvicinarlo ricercando nuovamente la sensazione piacevole. (questo è il sistema fondamentale per lavorare tramite la riflessologia plantare, oltre alla digitopressione utilizzeremo il sigaro di artemisia per potenziare la tecnica!).
A questo punto si interrompe l’applicazione: di solito questo risultato viene raggiunto in tre – cinque minuti.
Il bastoncino viene poi spento sotto l’acqua oppure tagliando con una forbice la parte bruciata.
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